Il giardino non e’ la Natura, per quanto possa assomigliarle; e anche se a volte appare come una parodia della Natura, esso e’ il libro contabile di un rapporto in cui e’ la Natura che ne rappresenta il segreto, invisibile, sicuro punto di riferimento. Il giardino tira le somme, ed e’ della Natura l’eterno correttivo.
“Perche’… il giardino e’ sempre una elementare costante istituzione umana che, con vittoriosa tenacia, contro ogni ostacolo afferma la propria esistenza”… Cosi Rudolf Borchardf definisce sinteticamente il concetto di giardino come opera dell’uomo che necessita di continui interventi per poter essere tale.
Ogni giardino (inteso in senso lato, come architettura del verde) si presenta come una complessa associazione di elementi costruttivi “forti” (hard) quali edifici, muri, terrazzi, piscine, elementi di arredo e strutturali e di componenti “leggeri” (soft) vegetali quali alberi, arbusti, siepi, fiori, pietre, ecc… La differente proporzione e distribuzione con cui tali componenti sono stati progettati e organizzati determina la tipologia, lo stile di quel particolare sito e di tale particolarita’ e’ assolutamente necessario tener conto per poter realizzare un architettura del verde, senza dimenticare clima (temperatura, latitudine, altitudine, venti) microclima, localizzazione, esposizione e tipo di terreno che hanno una considerevole influenza sui tempi di crescita, sulla longevita’ e sul degrado degli elementi vegetali.
Nello spazio e nella scala di questo progetto si rintracciano influenze giapponesi abilmente fuse con una vegetazione informale all’inglese; da questo prato, dal colore vivace, emerge l’edificio bianco con le sue pareti planari, e i suoi elementi quasi matematici. I percorsi riprendono questo formalismo primitivo e la disposizione geometrica e’ nuovamente richiamata delle lampade lineari poste sulla rampa di accesso che porta al parcheggio. I rivestimenti sono al servizio sia della casa che del giardino; e cosi l’acqua, intesa come “pelle” di un piano, anche qui rettangolare, segue i muri lineari a perimetro del lotto portando il visitatore in una zona relax eterea dalle pareti vetrate che miscela l’interno con l’esterno.
Spazio e dimensioni si creano e si rinsaldano a vicenda come un’estensione della casa, dove “natura”, luce, ritmo, arte, scienza e tecnologia convergono.
Che idea ne scaturisce? Il contrasto audace e vivace di materiali e colori tra piani, composti da prato, acqua, lastre di pietra, acciaio e lamine in tek, ricordano al cliente un giardino conosciuto in passato e sempre da Lui sognato, il Designer assumendo questi punti di vista ha tramutato i ricordi vivi in tempi futuri felici.