Kn_26 scuola di kitesurf

26 nodi di vento, significano vivere questo sport tra adrenalina e sogno.
26 nodi di vento significano mutazione incessante di condizioni e sensazioni.
Ascoltare il vento che si leva, s’intensifica, fino quasi a stabilizzarsi è un momento avvincente che ogni kiters vive a proprio modo.
L’intervallo d’attesa scandito da attimi di quiete, viene infranto da vibranti fruscii: apre le danze un forte libeccio, un maestrale o un teso scirocco!!
Ora si comincia, si armano le vele, che gonfie e vanitose, dipingono il cielo con armoniosi movimenti.
Immaginare una struttura ricettiva che possa permettere lo svolgimento di questo sport significa comunicare simili percezioni.
Significa manifestare e abbracciare gli ingredienti che permettono all’uomo d’interagire e compenetrarsi con l’ambiente.
Significa intuire che terra, aria e acqua si fondono nel corpo che diventa fuoco.
Così la struttura è pensata come un contenitore capace di ricevere, accumulare e rielaborare.
Prodotta dagli elementi, diviene essa stessa elemento.
Modellata ed accarezzata dal vento, si evolve in acqua, muta in aria, si trasforma in terra oppure si rinnova in fuoco.
Ha l’obbiettivo di sagomare atmosfere tese attraverso mutazioni spaziali capaci di assecondare o contrastare situazioni, disegnandone delle nuove: sempre differenti.
Dal territorio abbiamo snidato le proprie certezze.
Cavalcando il mare; le sue onde. Afferrando il vento; con le sue differenti note. Osservando il sole; catturandone luce e calore. Percorrendo le dune; saldandone i movimenti.
Abbiamo liberato forze e slegato intrecci necessari per dar forma a composizioni inedite.
Ciò che si vuole trasmettere è l’essenza della struttura, con la propria genesi di crescita e trasformazione.
Metafora di un sistema vivente complesso, l’azione architettonica è composta di due parti, una fissa ed una mobile.
La struttura fissa è una traiettoria, un vettore plasticamente plasmato da un moto relativo interiore, virtuale.
La struttura mobile, composta da cellule addizionali, è dinamicizzata da un moto assoluto, libero incondizionato ,illimitato e reale.
Opposta anche la funzione, privata la parte fissa che accoglie la residenza e collettiva la parte mobile che riceve ed assiste i fruitori.
La collettività cinge il privato con ruoli di scambi e relazioni.
A struttura chiusa, le cellule mobili, ancora prive d’azione difendono la privacy dell’abitazione, conferendo una presenza compatta e solida: protettiva.
Con l’apertura delle attività, il sistema vivente si sveglia, compie mutazioni e movimenti capaci di liberare ed assecondare.
Ha così inizio il gioco interattivo.