L’Italia non puo’ perdere L’Aquila

Le obiezioni, le prospettive

Mercoledì 19 gennaio 2011, ore 9-19, Teatro dei Dioscuri – via Piacenza, 1 Roma

Organizzato da

ASSOCIAZIONE BIANCHI BANDINELLI

Istituto di studi, ricerche e formazione fondato da Giulio Carlo Argan

Vi alleghiamo il comunicato stampa e il logo dell’iniziativa.

Il programma è disponibile sul sito dell’Associazione Bianchi Bandinelli: www.bianchibandinelli.it

Per ogni ulteriore richiesta di informazioni non esitate a contattarci.

Cordialmente,

L’Ufficio Stampa della ABB

convegno@bianchibandinelli.it

COMUNICATO STAMPA

Mercoledì 19 gennaio 2011 si terrà a Roma (Teatro dei Dioscuri, via Piacenza, 1) il convegno “L’Italia non può perdere L’Aquila: le obiezioni, le prospettive”, promosso dall’Associazione Bianchi Bandinelli. L’iniziativa rientra nella serie di incontri e dibattiti che l’Associazione promuove da più di un anno per valutare e discutere i problemi connessi alla ricostruzione de L’Aquila a seguito del sisma e il futuro del patrimonio culturale abruzzese.

Il convegno sarà articolato in quattro Tavole rotonde, ciascuna introdotta da un power point realizzato dal gruppo di lavoro che ha curato l’iniziativa. I lavori saranno aperti da Giuseppe Chiarante e chiusi dalle conclusioni di Marisa Dalai Emiliani (rispettivamente Presidente onorario e Presidente dell’Associazione Bianchi Bandinelli).

La prima Tavola rotonda “La sottovalutazione del rischio” sarà introdotta da Roberto De Marco e coordinata da Giuseppe Caporale, con interventi di Andrea Cardona, Teresa Crespellani, Ettore Di Cesare, Mario Gasbarri, Emanuela Guidoboni. Al centro della discussione ci sarà la gestione del terremoto in Abruzzo, che ha evidenziato un aprioristico rifiuto nel considerare le ragioni di successi e sconfitte nel fronteggiare le catastrofi già vissute in questo paese, partendo dalla riflessione sul tema più generale della messa in sicurezza del territorio come “più importante opera pubblica del paese”, sempre evocata mai nemmeno avviata. Il know how accumulato soprattutto fra il terremoto del Friuli del ’76 e quello in Umbria e Marche del ’97, è rimasto estraneo a quanto si è visto prima e dopo il terremoto in Abruzzo. Inutilizzata è stata un’enorme quantità di scienza, conoscenza e tecnica per difendersi dai terremoti.

La seconda Tavola rotonda “L’Aquila. Da città a periferia” sarà introdotta da Vezio De Lucia e coordinata da Francesco Erbani, con interventi di Massimo Cialente, Daniele Jacovone, Antonio Perrotti, Edoardo Salzano, Sara Vegni. La discussione ruoterà intorno alla situazione prima e dopo il sisma del capoluogo abruzzese, in particolare del centro storico, che dal 6 aprile 2009 è disabitato e in larga misura ancora inaccessibile, mentre la maggior parte delle risorse sono state impiegate nel cosiddetto progetto Case (circa 5 mila alloggi definitivi, costruiti in tutta fretta e distribuiti in una ventina di località scelte dissennatamente in ogni direzione). Nel centro storico dovrebbero essere accelerati gli interventi di restauro e risanamento conservativo e agevolate le opere per il reinsediamento delle funzioni più importanti per la ripresa della vita sociale.

La terza Tavola rotonda “Istituzioni e servizi culturali al cittadino” sarà introdotta da Umberto D’Angelo e coordinata da Jolanda Bufalini, con interventi di Walter Capezzali, Eugenio Carlomagno, Giovanni D’Amico, Ferdinando Di Orio, Francesco Zimei. Si farà il punto sullo stato delle principali istituzioni culturali de L’Aquila: Biblioteche, Archivi, Teatri, Istituzioni musicali, Accademie e Università. La ridotta attività, la difficoltà di raggiungerne le sedi in una situazione di dispersione della popolazione e di disgregazione creata dalle new town, la scarsezza dei fondi, l’allontanamento o la riconversione del personale scientifico/tecnico sono, allo stato attuale, le maggiori criticità che impediscono la rinascita delle istituzioni culturali.

La quarta Tavola rotonda “Il destino del patrimonio artistico” sarà introdotta da Paola Nicita e coordinata da Francesco Abbate; sono previsti interventi di Giuseppe Basile, Gianfranco Cerasoli, Fabrizio Magani, Luca Maggi, Mons. Giovanni D’Ercole, Don Luigi Maria Epicoco, Mauro Chilante. Verrà affrontato il problema della ricostruzione, non ancora iniziata, e il paralizzante conflitto di competenze tra il vice commissario delegato per i Beni culturali e le legittime istituzioni di tutela, la Direzione regionale e le Soprintendenze territoriali del MiBAC, a cui dovrebbero essere affidate la programmazione, il controllo scientifico e la gestione delle opere di recupero e di restauro, in una logica di cooperazione con gli enti locali. A tale scopo risulta irrinunciabile l’istituzione di una struttura di coordinamento garante sotto il profilo scientifico e organizzativo, e occorre garantire risorse finanziarie adeguate e costanti negli anni.

La Redazione
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