Autore: Sophioa Vyzoviti
Prezzo: € 18,00
Editore:
BIS Publishers
Olanda, Amsterdam
edito il 2003
E’ interessante notare come pochi gesti siano sufficienti a organizzare nuovi e sempre più complessi spazi. Ciò diventa ancora più interessante quando questi gesti sono delle semplici pieghe…
La piegatura. Si parla di piegature in questo libricino di Sophia Vyzoviti. Sebbene di scritto ci sia ben poco nelle pagine di Folding Architecture. Perché ci interessano le piegature? La risposta è molto semplice. A un attento lettore e informato appassionato di architettura (non parlo degli architetti che vivono di queste cose) non sarà sfuggita l’importanza della PIEGA nell’architettura contemporanea. Tendenza sottolineata e apprezzata dallo stesso Luigi P. Puglisi nel suo Volume “This is Tomorrow”. Puglisi evidenzia come la tendenza alla piegatura e ripiegatura sia una delle tendenze avanguardiste più diffuse. In questo scritto non entreremo nell’argomento dal punto di vista storico-critico per la comprensione del quale consigliamo il testo sopraccitato di Puglisi e al testo-manifesto di Gregg Lynn “Folding in architecture”, ma ci limiteremo alla comprensione del testo della Vyzoviti. “Folding Architecture” ci interessa perché rappresenta in modo semplice i risultati di una ricerca compiuta dalla docente della Facoltà di Architettura dell’Università TU di Delft. Un modo per comprendere processi e possibilità di un fare architettura complesso e non facilmente codificabile, almeno ad un primo acchito. Sebbene il libro presenta una vasta selezione dei lavori eseguiti dagli studenti Vyzoviti ci parla delle architetture , dei concetti e dei progetti in cui questa tecnica è stata applicata con successo. Ma la piegatura in architettura, è bene ricordarlo, non è un esercizio di tecnica compositiva, essa rappresenta un nodo fondamentale della architettura contemporanea, quale risposta ad un nuovo sentire. La risposta che già Koolhaas, Hadid e Scofidio hanno dato alla crisi architettonica attuale. Il volume si presente come un piccolo prontuario ( non si vuole con questo termine minimizzare l’operazione svolta ma se possibile elogiarne la completezza) nel quale è possibile ritrovare i numerosi metodi di approccio praticabili tramite la piegatura. E’ interessante notare come pochi gesti siano sufficienti a organizzare nuovi e sempre più complessi spazi, capaci di sovvertire le regole dello spazio euclideo con cui la nostra mente è, necessariamente, abituata a confrontarsi. Piccoli gesti eseguiti su semplici fogli di carta o cartoncino tesi alla definizione di “vuoti” capaci di “fare” architettura.