La biblioteca nascosta tra le pagine di un libro

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Un gesto semplice come l‘apertura delle pagine di un libro ci consente di entrare in contatto con tutto il sapere umano, l’arte, la scienza, la storia, trasportandoci in una condizione dell’essere diversa, distaccata da ciò che accade intorno a noi, e nella quale troviamo svago, tranquillità, nutrimento per la nostra mente.
Ci si svelano così infiniti orizzonti da esplorare dentro e fuori noi stessi.

La biblioteca custodisce il sapere e lo rende accessibile attraverso spazi e attività, consentendo lo stesso relativo distacco della condizione dell’essere dalla ritualità quotidiana. Come i libri appunto.

Così abbiamo immaginato la nostra biblioteca.

Spazi pieni del sapere umano e strumenti per conoscerlo che si aprono tra le pagine di un grande libro. Un libro animato da cui spuntano figure straordinarie (pop-up books).

In un parco.

Nel parco incontriamo la lunga passerella che conduce verso sud, e percorrendola gli alberi progressivamente lasciano il posto a grandi pagine bianche con cui scriviamo l’architettura di questo luogo. Una dopo l’altra le pagine scorrono lungo il percorso rivelando in alto tra la luce del cielo che filtra, i volumi della biblioteca tenuti sospesi.

Descrizione del progetto

Il parco adiacente a Dalgubeol Main Road con i suoi alberi, svolge un ruolo molto importante per l’area della biblioteca, è attraversandolo infatti che ne raggiungiamo l’ingresso principale.
Immaginiamo quindi l’arricchimento delle piante esistenti e la ristrutturazione dell’insieme in cui l’elemento naturale venga valorizzato con un nuovo disegno dei percorsi e del sistema di illuminazione.

Una larga passerella di legno parte dal bordo della Main Road e, trasformandosi in un pontile sospeso sul giardino ribassato della biblioteca, attraversa tutta l’area fino al limite sud. Lungo questo percorso, progressivamente gli alberi lasciano il posto alle pagine bianche del libro, grandi setti prefabbricati in calcestruzzo levigato che svolgono anche la funzione portante per l’intero edificio che vi si appoggia.

Questa idea di permeabilità del centro culturale e dell’intera area è, dopo il libro, il secondo cardine su cui si elabora l’intero progetto.

Una vetrata molto trasparente posta sulla passerella definisce l’ingresso alla biblioteca mantenendo ben visibile l’intero percorso anche interno, dove le pagine segnano la successione degli attraversamenti. In questo lungo spazio trasparente appoggiato sopra il basement si succedono buona parte delle funzioni del common space, …….. scandite dalle viste che si aprono lateralmente sul giardino ribassato da cui, in alternativa, si può accedere direttamente ad alcune funzioni utilizzabili anche indipendentemente dal resto della struttura.

Sempre lungo il pontile si apre un grande vuoto verticale centrale che collega visivamente tutti i quattro livelli dell’edificio e in cui i collegamenti verticali creano lunghi tagli nelle pagine attraversate.

Nel basement il rapporto diretto con il giardino e l’accessibilità anche autonoma consentono il buon funzionamento della multi-purpose room, delle culture classroom e di un piccolo caffè, insieme ad altri spazi di gestione della struttura.

Salendo i piani superiori invece troviamo le collezioni.

Al primo piano gli spazi sono racchiusi in grandi vetrate serigrafate che sfumano la vista dell’esterno dove la città appare spinta lontana dal bianco delle pagine che accompagnano la vista rendendola quasi statica, come un quadro alla parete, e ulteriormente filtrata tra le piante che salgono dal giardino sottostante. Gli spazi per i bambini, la stanza di lettura di giornali e riviste e la digital room godono tutte di questa atmosfera un po’ ovattata, facilmente accessibili e ben collegate con il resto del centro culturale.

Al secondo piano sono concentrate le sale di lettura e studio con le collezioni. Qui la luce è zenitale a sottolineare l’apertura sull’infinito resa possibile dal valore della conoscenza ed è enfatizzata nelle pareti perimetrali opache rivestite dai libri raccolti sulle grandi scaffalature. In questo ultimo piano i rumori della città lasciano il posto al silenzio ed alla tranquillità, il vuoto centrale che permette un collegamento visivo con l’insieme del resto dell’edificio accentua l’idea di uno spazio sospeso tra la terra e l’infinito del cielo, tenuto sospeso dalle pagine dei libri che nutrono il nostro spirito.

Informazioni sul progettista
Nome dello studio
Ghirardelli Architetti
Email
studio@ghirardelliarchitetti.it
Indirizzo dello studio
via San Giovenale 86
Rimini 47922
Italia
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