TOOLBOX

Toolbox è un incubatore professionale ottenuto dalla ristrutturazione di un edificio industriale di Torino. Il progetto è stato pensato per rispondere alle esigenze di una città in fase di profonda trasformazione, sempre meno legata al lavoro tradizionale organizzato in aziende e uffici individuali e sempre più caratterizzata dalla presenza di liberi professionisti.
In un’epoca in cui si può lavorare da qualsiasi luogo con un portatile e una connessione wi-fi, cosa si ricerca in uno spazio di lavoro? Come rispondere alle pluralità di esigenze di utenti che arrivano da contesti completamente diversi?

Il concept progettuale di Toolbox unisce pluralità di utenti e coerenza dell’insieme, socievolezza e privacy, relax e concentrazione.
Dal punto di vista funzionale, l’intervento è consistito nel creare un open space con 44 postazioni individuali insieme ad altri servizi e attività. L’obiettivo era di mantenere quanto più intatta e visibile possibile la struttura originaria.
La campata principale dell’edificio è stata suddivisa longitudinalmente con l’inserimento di una serie di “volumi filtro” usati come vani tecnici per contenere impianti ed armadiature.  Sul lato rivolto verso il  corridoio si affacciano i volumi e le scatole contenenti i servizi comuni del centro: sale riunioni, locali stampanti, spazi d’incontro informali, cassette delle lettere, un patio e la cucina.

All’atto progettuale la coesistenza fra uniformità e pluralità si basa su un metodo combinatorio derivato dalla ricerca Adaptacble Component. La varietà deriva dalla declinazione e dalla trasformazione di un’unica regola progettuale permettendo cosi di enfatizzare l’idea di molteplicità. Elementi voltimetricamente identici, come le scatole che si affacciano sul corridoio, sono stati resi tra loro riconoscibili attraverso la declinazione dei materiali usati (impiegando diverse tipologie di sughero, smalti ecc..). Questo intervento ha permesso di migliorare le performance termiche e acustiche dei volumi e dello spazio nel suo complesso. Dal punto di vista spaziale la volontà è stata quella di trasmettere l’impressione di una convivenza armoniosa di vari mondi e riferimenti culturali. Il principio di declinazione e trasformazione di uno stesso elemento è stato perseguito anche all’interno degli spazi, differenziando il colore dei pavimenti in caucciù naturale delle sale riunioni, alternando il rivestimento fono isolante dei piccoli pod cabine telefoniche, modulando diametri, colori e livelli di trasparenza delle bolle che costituiscono la texture esterna del cubo-bar.
Pochissimi elementi in tante varianti, un unico sistema a partire dal quale sviluppare una gamma infinita di possibilità capaci di rispondere  alla pluralità delle esigenze degli utenti. Questo concetto ha guidato ogni scelta progettuale, ad esempio le pareti della  zona di ingresso ottenute con 500 varianti di un unico cubetto bianco. Il disegno complessivo è stato ottenuto con un software parametrico che genera infinite configurazioni a partire da uno stesso modello digitale. Allo stesso modo le griglie del condizionamento  sono state ottenute da un unico modello parametrico che ricalcola la dimensione e posizione delle forature  sulla base dello scambio di aria richiesto in ogni ambiente.

Lo stesso principio è stato applicato anche nella gestione degli spazi orientata verso una flessibilità sostenibile che non si basa sulla trasformazione della fisica dello spazio ma sulla varietà degli usi ottenuta grazie all’uso combinatorio di poche funzioni (coworking, sale riunioni, cucina, patio, posteggi) da cui derivare un numero quasi illimitato di scenari. Un sistema di automazione centralizzato per il controllo di luci, accessi, servizi (utilizzo stampanti, telefoni) permette a ogni utente di avere un profilo disegnato sulla base delle sue esigenze. Grazie all’applicazione della domotica, infatti, la gestione delle relazioni tra utenti è finalizzata alla massima riduzione dei conflitti che possono derivare dalla vita collettiva. In questo modo, la socialità e la condivisione di idee, fondamentali per gli utilizzatori di un incubatore professionale, non sono turbate da frizioni causate dalla gestione degli spazi collettivi (sale riunioni, uso delle apparecchiature e delle linee telefoniche) amministrata da un controllo centrale informatizzato e impersonale.

Grazie alle sue caratteristiche, quindi, Toolbox è un organismo urbano che trae forza dalla complessità, dalla varietà e dalla mutevolezza della città contemporanea.